di Francesca Panaioli*
Come funziona l’app che spopola tra giovani e giovanissimi?
Un breve viaggio nell’App del momento.
Con più di un miliardo di utenti, TikTok è lo strano social network che, numeri alla mano, spopola tra giovani e giovanissimi, e non solo; perché basta scorrere i video trend dalla home dell’App per trovare insospettabili uomini e donne ben oltre l’adolescenza, personaggi dello spettacolo, una manciata di politici e persino profili di trasmissioni TV e aziende.
E i numeri parlano chiaro: disponibile in 75 lingue, nel 2019 è stata la terza applicazione più scaricata, dietro a Whatsapp e Facebook Messenger, con 614 milioni di download e 150 milioni di utenti attivi ogni giorno (in Italia si stimano 236 video caricati al minuto). Insomma, numeri alla mano, un fenomeno da tenere sott’occhio, soprattutto se i principali utilizzatore dell’App sono bambini e ragazzini. Ricordandosi che per legge occorrono almeno 13 anni per l’iscrizione e l’autorizzazione dei genitori.
Ma cos’ha di tanto speciale l’App?
Semplice: scarichi, accedi con Facebook o con una mail e in pochi secondi ti trovi immerso in una giungla di video canterini veloci e dinamici, perché lo slogan di TikTok è Make Every Second Count.
L’interfaccia è simile a quella di Instagram e Facebook: una pagina principale per accedere ai contenuti caricati dagli utenti che seguiamo ma anche a quelli suggeriti dal sistema. Mentre guardi il video in basso a destra trovi la foto dell’utente che l’ha caricato e potrai seguirlo (cliccando +) o solo dare una sbirciata al suo profilo.
Infine, come creo il mio video con TikTok? Semplicissimo: basta premere sull’icona + al centro e seguire la procedura guidata. In sintesi: con pochi tap sul cellulare, basta girare un video tra i 15 e i 60 secondi, in caso apportare qualche modifica, scegliere la musica, aggiungere un effetto speciale e il gioco è fatto!
Ci sono dei rischi?
Se vi state domandando cosa ci può essere di pericoloso nell’utilizzo di TikTok, iniziamo col dire che non siamo allarmisti né proibizionisti. Si tratta di capirne il funzionamento e l’effetto che può avere su giovani e giovanissimi.
Innanzitutto il volume di utenti e la velocità che caratterizza quest’App, ci raccontano di un mondo apparentemente incontrollabile: con un video si può diventare virali e seguiti da migliaia di utenti. A meno che non si faccia attenzione alle impostazioni sulla privacy.
E a tal proposito ecco il nostro primo consiglio: l’applicazione consente di configurare l’account come “privato”, in modo che i contenuti siano visibili unicamente dagli utenti che noi stessi autorizziamo. Senza mai dimenticarsi che i video, una volta caricati, sono utilizzabili dall’App e, per esempio, essere ricondivisi su canali come YouTube.
Secondo punto di attenzione: il fenomeno delle Challenge, per cui gli utenti sono invitati a replicare video, balletti e sfide. Degli ultimi giorni è la notizia di una challenge gettonatissima, la #skullbreakerchallenge: due partecipanti coinvolgono una vittima e, allineandosi saltano a turno. La vittima, posta al centro, quando salterà, riceverà una specie di sgambetto che, spingendo in avanti le gambe del ragazzo coinvolto, lo farà cadere violentemente di schiena a terra, in alcuni casi facendogli sbattere la testa.
In questo caso è importante parlare con i vostri figli: condividete la notizia, commentatela, informateli sui rischi e sui pericoli e, ovviamente, tenete monitorato il loro profilo sull’App per vedere se tra i loro contatti la challenge è già arrivata.
E veniamo agli strumenti di editing, a cominciare dalla possibilità di ritoccare i video e aggiungere filtri: risulta piuttosto semplice postare video ritoccati di persone più fragili e dare vita a fenomeni di vero e proprio cyberbullismo. O, più semplicemente, postare un proprio video e diventare vittima di commenti indesiderati.
A venire in aiuto, anche in questo caso, sono le impostazioni sulla privacy: limitare la visibilità dei video alla cerchia di amici mette al riparo proprio da questo, oltre a tutelare la nostra immagine.
Le 10 regole per usarlo bene
Insomma, TikTok rappresenta un mondo nel quale sembra impossibile non entrare: dal nostro punto di vista ci si può entrare, a patto di conoscerne bene il funzionamento e di stabilire con i propri figli regole di utilizzo. È il parere anche di Digital Transformation Institute e Tech Economy 2030, che hanno elaborato un decalogo rivolto a bambini e ragazzi per la promozione dell’uso consapevole di TikTok.
E per noi, nel decalogo a farla da padrone è la regola n. 10: Non pubblicare mai nulla che possa mettere in imbarazzo te o gli altri, nemmeno in una chat privata! Una cosa condivisa resterà in rete per sempre. Rifletti bene prima di farlo.
* Francesca Panaioli, Pedagogista e Responsabile della Formazione per Spazio Aperto Servizi.
Da anni è impegnata nelle scuole con attività di consulenza rivolte a genitori e docenti della scuola secondaria e progetta e realizza attività laboratoriali per i ragazzi su tematiche diverse.
Quando non lavora guarda il mondo attraverso la sua macchina fotografica.